Nel mondo del perdono

Come è necessario saper accogliere gli errori altrui,

perdonarli,

non farli scontare attimo dopo attimo

cavando la vita,

il gusto della vita!

Saper comprendere senza mortificare

correggere senza bastonare.

Forti e fermi ma  anche dolci

capaci di “compassione”

cioè di quella rara virtù che è l’empatia,

il sentire con  l’altro,

il compartecipare ai suoi sentimenti.

Stare a fianco sorreggendo,

aiutare senza umiliare,

senza pungere,

senza mortificare.

Non giova né a chi umilia né a chi è umiliato.

Anzi.

L’umiliazione scava solchi dentro l’anima,

e nel tempo si fanno sempre più profondi

e vi germinano  rancore, rabbia, frustrazione

crescono come gramigna nel cuore

impediscono lo sviluppo rigoglioso  dell’amore,

della dolcezza,

del perdono.

3 pensieri su “Nel mondo del perdono

  1. E’ un dono che ormai si sta perdendo
    nessuno è più capace di perdonare di saper guardare oltre con gli occhi del cuore

    Non si sa più se sarà possibile vivere con la consapevolezza del perdono

  2. Sì, anch’io ritengo il perdono un dono di cui si sta perdendo il senso e la memoria. Ma è ben per questo che ho scritto.Perchè coltivo nel cuore la speranza che sia un dono da recuperare.
    Quanti hanno sperimentato la negatività, nella propria vita, legata alla mancanza del perdono?
    Forse la maggiore esperienza, la maggiore dolcezza si possono ricavare non tanto nel ricevere noi il perdono quanto nel nostro atto di perdonare.
    Il perdono rompe muri rigidi costruiti nella convinzione che restare sulle proprie posizioni sia indice di forza.
    In realtà quante energie costa conservare alta e dura quella cinta che tiene lontano l’offeso dall’offensore?
    Troppo ed è pure una difesa e un arrocamento senza frutti. Benvenuto Stefano .

Dimmi cosa ne pensi, te ne sarei grata.

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