Quel mattino si era svegliata con la pesantezza del giorno che comincia e come accade a molti, per primi, alla coscienza, si erano messi in bella mostra i problemi.
Non sentì suonare le allegre trombe barocche né un rondò veneziano.
A quel punto si era detta: ” qualcosa deve cambiare, subito, a partire da me”.
Perché almeno su se stessa sentiva di avere un certo potere di azione.
“In fondo – pensò – è questione di prospettiva. Ciò che è basso può divenire alto e ciò che è alto può divenire basso, basta che io sposti il mio punto di osservazione”.
Seguì il corso nuovo dei pensieri che si alzavano come il vapore e il profumo del caffè che stava sorseggiando.
” Così dicasi dei colori: possono essere chiari o scuri ma insieme creano il bianco, lucente e solare. Quindi sono tutti necessari, anche quelli che mi piacciono meno”.
Si sentì attraversare da una energia nuova. La mente ora volava leggera e cominciò a parlarsi ad alta voce.
“Se davanti a me la strada è interrotta, niente recriminazioni, cercherò una via alternativa e chissà… magari si aprirà su panorami inimmaginati, sarà più breve o forse più lunga però più rilassante, chissà….”.
Di colpo sentì il vestito dell’abitudine troppo stretto, comodo da indossare perchè era sempre lì, a portata di mano. Ma con decisione esclamò: ” Comoda viltà. Oggi ne indosserò uno nuovo, lo cercherò. Mi offrirò un piatto profumato di incontri, di emozioni, di progetti”.
A quel punto sentì accendere e crescere dentro di sè una luce che le investì gli occhi e il mondo intorno apparve quasi altorilievo, scintillante. Aveva acquistato una dimensione nuova.
I cachi arancio appesi ai rami spogli apparivano piccoli soli. Il sorriso l’accompagnò tutto il giorno e dentro le ballava una allegria che poteva parere nota stonata nel quaderno di musica scombinato dei suoi giorni.
Ma ora capiva: tutto ciò che la vita le offriva era un dono per niente scontato.
“Di scontato non c’è nulla” pensò . ” Dolce -amaro che sia, chiaro – scuro che appaia, tutto è dono. Io ho in mano il pennello e la tavolozza, il colore del mondo è dentro me”.
In quel mentre si vide nella veranda luminosa, addosso un camice che di bianco aveva solo qualche angolo nascosto, tutto era colore. Si tuffò nella vita con slancio, come nel pozzo dei desideri.
Tutto per un semplice cambio di prospettiva.