Io credo che il grigio abbia cominciato a colorare le nostre vite nel momento in cui abbiamo scelto di cancellare Dio e l’eterno dal nostro orizzonte. Nel momento in cui abbiamo eletto nostro fine ultimo il possedere, il piacere egoistico, l’acquistare, l’apparire dimenticandoci dell’Essere.
Ci siamo tolti una dimensione sovrannaturale e ci siamo accontentati di una prospettiva piatta, orizzontale, terrena.
Avere o non avere la dimensione dello spirito fa una grande differenza nel modo di porsi alla vita, di agire, di sentire , di pensare.
Notiamo, giorno dopo giorno, come gli scopi che lentamente, ma inesorabilmente, si sono diffusi tra noi stiano diventando irraggiungibili: i denari calano, le certezze del presente e del futuro rischiano di svanire.Ciò su cui si era investito tutto o molto non esiste più. Ovvio che a questo punto prevalga la disperazione.
Ma rovesciamo per un momento la prospettiva e immaginiamo che al di là di questa terra per noi esiste un futuro, l’eterno. Se questa è per noi la vera meta, il valore assoluto, tutto il resto diventa inevitabilmente relativo.
Importante è Essere e non avere, importante è amare, rispettare, condividere. Giustizia, onestà valori, volontà di pace indirizzano le nostre azioni.
A cascata ne consegue che la corsa alle armi non ha motivo d’essere, la lotta per la supremazia non ha più senso, la corsa alle ricchezze a tutti i costi non è più vitale. Quanti e quali mutamenti subisce l’intera nostra esistenza se mettiamo al primo posto Dio!
La speranza tornerebbe a scorrere in un mondo ove conta la persona, l’ansia si annullerebbe in un mondo ove prevalgono rispetto, amore, condivisione, attenzione per l’altro.
Le risorse della terra potrebbero bastare perché per stare bene serve molto meno di quanto si creda.
Se tra noi scorressero fiumi, non di ciarle, ma di buoni sentimenti forse la vita apparirebbe degna di essere vissuta anche a chi ora si sta arrendendo alla fatica di viverla.
Proviamo ad aprirci a questa nuova dimensione, guardiamo oltre il confine dello stretto orizzonte terreno, diamoci un fine ultimo che non sia vittima di tarli e ruggine, bensì inossidabile e resistente ad ogni attacco.