Tornare dalla mia terra, sotto le ombre lunghe e dorate di una meravigliosa giornata di sole, con gli odori dell’estate molto inoltrata, mi mette a subbuglio lo stomaco: nostalgia, rimpianto, malinconia del prima, dell’ora, del dopo, di ciò che è e che non è più, sentimenti di assenze forti e di presente fermo nel divenire, terra e cuori, aria e frutti, spirito e carne.
Non so cosa mi batte dentro, nemmeno se domina il sorriso, la gioia o il rimpianto e la tristezza. Lacrime vorrebbero scendere dal ciglio mentre corro sull’autostrada. Perché? Per qualcosa che mi lascio alle spalle?
Nostalgia sì, per la mia terra ma nello stesso tempo non volontà di restarci per sempre: forse questa dicotomia mi stride dentro e mi fa stare così, in bilico tra il piacere e il dispiacere, tra il pieno e il vuoto… mi inonda l’azzurro, il sole, il verde, ciuffi di pioppi spettinati si piegano ribelli all’arietta leggera quasi umida, campi superstiti al cemento gialli di granoturco, marroni per terre arate e già lisciate. Questo mi dice che l’autunno è qui, che la stagione estiva volge al termine, che altre tappe si aprono,,,,
Il mio cuore si dilata a fatica per contenere la mistura di emozioni, forti, colorate, piene di parole non dette, non dicibili.