Poesie brevi ed intense, come pennellate lievi ma incisive, che alla fine tracciano un quadro complesso, ricco di tutte le sfumature della vita…o meglio di tante vite, che si intrecciano, si rincorrono, si ritrovano, e lasciano sempre un tocco di speranza, per il futuro di chi verrà. Come in “Il luogo dei sogni”, dove i sogni si radunano su barche galleggianti aspettando un cuore nuovo, o come in “Gomitolo di vita”, dove il filo attende la mano che lo afferrerà. E infine è bellissimo come una poesia scritta nel 1972, “Verso te”, che dice “una mattina mi sono alzata in volo quasi per gioco …e da quel giorno non riconosco più la terra…” mi richiami subito alla mente le parole di una splendida canzone scritta qualche anno dopo da Eugenio Finardi, “Oggi ho imparato a volare”, il cui testo a tratti è sorprendentemente simile…(oggi ho imparato a volare, sembra strano ma è vero…e non me ne voglio più dimenticare…). Piacevole ed inatteso incontro fra musica e poesia.
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Grazie Diana di aver osservato e gustato, con me, il quadro della vita come a me appare. La sua forza, nonostante tutto, vince e vincerà dentro di me.