Quel papavero rosso…

Hai presente il papavero in boccio? Quando è ancora rivestito dalle due membrane verdi chiuse?

Dice poco in bellezza. Solo chi conosce la pianta sa cosa si cela dietro quelle protezioni anonime.

Tante volte da piccola mi divertivo a stringere il bocciolo tra le mani fino a farlo scoppiare per vedere i petali nascosti dentro, ancora rannicchiati, verificare che colore avevano.

Se il bocciolo era turgido il colore sarebbe stato rosso ed era facile aprirlo di botto perché il bordo dei due lembi già si apriva come una zip.

Se striminzito invece il colore sarebbe stato bianco.

Non c’era gusto però ad aprire forzatamente queste gemme perché i petali erano tutti stropicciati, ripiegati, accartocciati e sottilissimi che se provavi a stenderli con le mani rischiavi di romperli.

Non c’era nulla di bello in quel vedere, così anzitempo.

Mi fa pensare che la stessa cosa succede se noi vogliamo conoscere in anticipo qualcuno o qualcosa.

Se forziamo i tempi di sviluppo e maturazione, roviniamo i passi futuri, impediamo lo sviluppo armonico.

Anch’io devo pazientare con me stessa, non pretendere di vedere ora cosa sarà dopodomani.

Devo aspettare, lasciare che il fiore, quel papavero rosso che tanto mi piace, arrivi da solo a sbocciare, ad aprirsi, a sventolare morbido e forte al venticello di maggio, a svettare in tutta la sua colorata bellezza.

E restare ora nell’anonimato in attesa serena.

La vita ha i suoi ritmi, tutto accadrà a suo tempo, se si lascia fluire la vita liberamente.

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