Sto all’inizio del viale: tigli dal verde chiaro cappello e tronchi neri, verdenero luminoso, lasciano filtrare raggi di sole, aria leggera tra le fronde.
Due figure si stagliano sullo sfondo, solo delineate, appaiono dal lontano tempo quando ancor si poteva camminare sotto questi rami, sedersi e riposare su una panchina il passo affaticato.
Camminano lievi, sembrano comparse d’altri tempi, quasi anime più che corpi .
Le riconosco, siamo noi, anni fa, quando qualcosa ancora era possibile. Sosto davanti al tunnel verde, poi oso qualche passo, vorrei trovare quella atmosfera non detta ma viva dentro, poi torno indietro.
Per non violare la possibilità di vedere oltre, nel tempo, nello spazio, nella vita.
Lascio che la moviola scorra.Con le immagini scivolano i ricordi.
Un groppo nasce dentro troppo pesante.