Come nascono i miei racconti?
Non da un puro atto di volontà.
Per decidermi a mettere nero su bianco le parole
devo avere una idea iniziale
che accende i motori della mente
e prende vita man mano che avanzo nel dire.
Non invento la storia
sto dentro la storia
la vedo e la vivo
non ho quiete finché non l’ho terminata.
Scrivere è un lavoro
costa fatica
non so nemmeno io dove mi porterà il narrare
il racconto nasce
muta direzione
sono sempre due passi indietro rispetto alla storia
la rincorro
la vedo nascere
e mi dice se ciò che sto facendo è ben fatto
in qualche modo si fa correggere
è strano
parlo del racconto come fosse un essere vivo e dialogante
in un certo senso è proprio così.
La storia si dipana man mano che scrivo
come stessi srotolando un tessuto di damasco
di cui vedo forme e colori aprendolo.
Per questo non so scrivere su richiesta,
mia o altrui,
l’intuizione si mostra alla mente
improvvisa come un elfo
si mette a correre
io devo inseguirla
non posso fare a meno
l’elfo è la trama, l’idea della storia
devo prenderlo,
acciuffarlo,
metterlo nero su bianco.
Solo allora respiro profondamente
rilassata e in pace con me stessa.