La nebbia si stava mangiando la Terra. Cadeva ogni giorno più fitta su case e strade, su piante e fiori, sulle auto e sui cani a spasso per le vie.
Bisognava accendere le luci anche di giorno. E nessuno , nessuno sapeva da dove venisse. Come si creasse questa strana nebbia che sembrava sorgere dal suolo e invadere ogni spazio.
I sindaci cominciarono a emanare ordinanze: spegnere le auto in attesa ai semafori, vietato usare auto per tragitti brevi, vietato accendere motori di ogni genere nelle case private. Potevano funzionare solo quelli delle fabbriche perché servivano al lavoro.
Ma in questo modo nelle case cominciava a mancare l’acqua calda, i termosifoni restavano spenti, gli ascensori chiusi. Si sentiva freddo, non si poteva cucinare. Mangiavano caldo solo quelli che abitavano in case con caminetti e stufe. Solo loro potevano accendere il fuoco.
Molta gente scappava dai grandi centri abitati e andava a chiedere ospitalità alla gente di campagna che però aveva l’acqua nella fontana vicina a casa, abitava a piano terra e non usava l’ascensore, faceva pipi nel campo senza usare lo sciacquone, cucinava e si scaldava accanto al camino.
Tutto questo non poteva avvenire negli appartamenti di città, nei palazzoni di venti – trenta piani.
Eh già. Era una vita dura quella che stavano vivendo gli abitanti della Terra. Il problema non riguardava solo una città o uno stato: tutti gli stati avevano la stessa nebbia, qualcuno più fitta qualcuno più leggera . Ma in ogni caso il cielo ormai non lo si vedeva più, il sole diveniva un disco sempre più pallido, prossimo a sparire.
E le notti erano di un buio profondo, prive di ogni stella ed erano spenti pure i lampioni sulle strade.
Ma una notte, improvvisamente, la nebbia svaporò . Cominciò dai paesi dell’estremo oriente e via via il fenomeno si estendeva agli altri stati procedendo ora dopo ora verso ovest.
Le bocche della gente si spalancarono per la meraviglia: si tornava a vedere le stelle e che stelle!
Palpitavano, come cuori frenetici e luminosissimi. C’era anche una enorme cometa che illuminava mezzo sfera celeste.
Nessuno però si spiegò l’improvviso evento : scienziati, giornalisti, curiosi e politici, conduttori di talk show e gente di spettacolo cercavano una ragione senza trovarla.
La scoprì un bambino mentre era fermo a guardare un presepio vivente: da quella capanna partiva una raggio di luce che avanzava nell’aria : come un potente soffio e spazzava via ogni ombra. Il raggio partiva dalla piccola culla di paglia su cui stava un bambinello appena vestito di una semplice tunica.
Il bambino chiamò i genitori e mostrò loro la meraviglia: dove stava la luce non c’era nebbia. Per una intera giornata tutto il pianeta terra fu investito, a fettine, un fuso orario dopo l’altro, da questa onda luminosa.
Poi man mano che la notte cedeva il passo al giorno, qua e là, tornava a formarsi la nebbia.
Furono i bambini a comprendere quanto stava accadendo. Coi loro cuori semplici, senza tanti ragionamenti e strane teorie, videro che la nebbia usciva, come alito, dalle bocche di tanti uomini. Era nebbia oscura che prendeva forma quando venivano usate parole cattive, prive di amore.
Ai bimbi venne un’idea straordinaria: si coalizzarono e si misero d’accordo via internet. Tutti i bambini del mondo, alla stessa ora, avrebbero cominciato a cantare inni alla pace, alla fraternità. Avrebbero mandato in onda CD con canzoni impastate d’amore .
Nell’aria, improvvisamente fattasi più trasparente, si levarono i canti di tutti i bambini della terra e la nebbia cominciò a dileguarsi .
La notte magica del Natale aveva illuminato non solo il cielo, buio e nascosto alla vista degli umani da troppo tempo , ma anche i cuori trasparenti dei bambini che capirono la causa di tanto guaio: era la cattiveria che fuorusciva dal cuore e dalla mente degli uomini a creare questo denso strato di smog che avrebbe impedito lentamente la vita a tutti gli esseri viventi.
Ora però si conosceva la risposta vincente a tale cataclisma: bastava contrastare il male con tanto amore e il cielo, l’aria, il mondo intero con tutti i suoi abitanti sarebbero tornati a vita nuova.
Mercoledì 30 novembre 2011