Quando il lavoro è creazione

Che bello il lavoro artigianale!

Stamattina sono stata in due laboratori di ceramica di Nove. Cercavo  un “cuco” che rappresentasse ironicamente Napoleone Bonaparte.

Nel primo laboratorio un artista ospitava ragazzi delle medie. Con aria concentrata e gioiosa costruivano con le loro mani lavori da rivendere poi per scopi umanitari.

Il signor Poloniato Diego dedicava a questa iniziativa la sua mattina in una atmosfera bellissima. Ritmi di vita e di lavoro ancora sereni.

Poi sono andata da Terramica. Qui ho conosciuto il cugino, Polloniato Paolo, anche lui giovane figlio d’arte. Nelle sue creazioni cerca di coniugare novità e tradizione, una tradizione lunga almeno 400 anni.

Anche qui esisteva il tempo delle parole, delle spiegazioni, non c’era l’ansia che si respira negli uffici anche se il mercato della ceramica, come tutte le attività lavorative, soffre.

Ho incontrato sorriso, accoglienza, progettazione, aria nuova, fermento di idee, di novità, tempo per spiegare e per ascoltare, desiderio di raccontare il lavoro di artisti, vecchi e nuovi.

Evidentemente impegnare le mani per dare vita alle idee pone la persona in un altro rapporto col lavoro!

Un rapporto con la materia che non è produzione bensì creazione. Che sa di bellezza.

Nove, terra di ceramica, terra di artisti in un tempo in cui l’arte trova poca accoglienza perchè tutto deve “ olezzare” di danaro.

E’ un paese cresciuto e fiorito con questa attività : quasi ogni casa aveva il suo laboratorio, non si contano le ditte, le aziende, tante ora chiuse, che portano sulle facciate nomi e segni di questo antico e sempre nuovo lavoro.

Una bellezza  sotto casa da non dimenticare.

Una ricchezza da promuovere.