Dialogare è facile o difficile?
Facile se esistono feeling, sintonia, se ognuno si pone con semplicità e umiltà, se accoglie e non domina, se riceve ed emana ascolto. Allora il dialogo è arricchente, il tempo vola e ci si sente, entrambi, arricchiti. Un flusso emana dall’una all’altra parte, energia si dona e si riceve in un circolo che allarga l’anima.
Difficile con chi ha pareti alzate, muri di presunzione e preconcetti, con chi è certo di possedere la verità. Non è un dialogo – ricerca, è una valanga che cerca di farsi spazio annullando l’altro e succhiando la sua energia per ricaricare se stesso e la propria saccenza . Non è un dialogo – scambio, è una azione predatoria che lascia l’altra parte esausta, spossata, svuotata.
Questo genere di persona io la definisco il ” Ciuccia – risorse”.
Spesso ciò che chiamiamo “ comunicazione” è una invasione di campo scorretta, dell’animo altrui, della sua mente, della sua psiche.
Prevale la teoria del “ vinca il più forte”, chi zittisce l’altro, sovrapponendosi , alzando la voce, irridendo e offendendo, sminuendo, è ritenuto il vincente.
Dell’altro dialogante, dell’ascoltatore, chi si preoccupa?