Al sole stesi, vicino a sassi che parevano tavole messe lì apposta per noi,
abbiamo mangiato un sostanzioso panino con birra
poi ci siamo goduti il silenzio, il sole, il brusio di insetti e di erba crescente,
la visione di parapendii tra le nuvole, le mille tonalità di verde che coloravano prati e monti,
l’aria, quasi venticello, i canti di uccelli senza nome
ma che importa conoscerne il nome?
La bellezza del trillo mai uguale entrava nelle vene
tutto l’essere vibrava in risonanza con la natura.
Silenzio, ma non vero silenzio, brusio di vita.
Colore, suono, odore, trame di vita fluivano
da me, alla terra, all’aria,
si intrecciavano in tessuti nuovi,
in fiumi che prendevano a scorrere fuori dagli argini
alla ricerca di sconosciute pianure.