Ho visto, per poco , qualche paese istriano.
Devo dire la bellezza che mi porto dentro di questa terra e della sua gente.
Pare di tornare nel paese della mia infanzia, almeno se si va nei paesi piccoli sopra le alture e sparsi nel ricco verde di quella terra che appare tanto disabitata.
Vedere i ruderi avvolti dall’edera ricca e grassa, da tralci che sembrano braccia fameliche
fa molta tristezza.
Mi son seduta sulla scalinata di una casa che un tempo doveva essere quasi una villa,
almeno rispetto alle altre case e sentivo un silenzio totale animato da immagini che mi nascevano nella mente da suoni recuperati dalla profonda memoria
parole uguali
stesso idioma
stesso suono
stessa andatura delle persone , ormai vecchie.
Uscivano curiose a vedere chi arrivava per poi rientrare in quelle case forti di pietra
forti come la loro anima.
Salutavano con un caldo CIAO
il ciao
anche se non ci si conosce
se si è estranei
ma il fatto è che lì, in quella terra d’Istria, un tempo veneta e terra della Serenissima,
estraneo non sei
è la gente delle tue contrade
sono i volti dei nostri vecchi
la speranza, il rammarico, i ricordi, il rimpianto di una vita
che un tempo scorreva difficile ma ricca di giovani
ora partiti per lavoro.
Han lasciato vuoti che solo l’edera colma.
Ciao.
Ci voglio
ci devo tornare.