I profumi: giugno è così: un’onda di effluvi, anzi marosi che vanno e vengono, misti, variegati: tiglio, rincospermo, ligustro.
Tutto comincia a maggio e prosegue ininterrottamente. Una volta predomina un gusto, poi un altro, come una sinfonia a tempi diversi, con melodie e sonorità diverse.
Qui le note sono i profumi che dentro me hanno anche un colore.
Sono tutti fiorellini bianchi o beige e nemmeno bellissimi eppure la melodia che emanano ha il sapore di altri mondi, parte di una sonata, frutto di una orchestra in cui il maestro è la Natura, Dio.
Mi travolge l’ondata di profumi, mi solleva come una tavola da surf dentro i cavalloni di un oceano dai mille toni di verde e di azzurro, con mare e cielo senza confini.
Le loro dita si toccano, si sfiorano, armonia mai costruita, mai finita, mai suonata, mai raggiunta.
Note nell’aria si rincorrono, c’è un nemico che le vuole atterrare ma non vince la battaglia tanto vivace e fervida è la fantasia della vita.