Ieri avevamo con noi Eli, la nipotina.

Giocava: col triciclo fingeva di acquistare cose e di portarle a casa.

Acquistava in ” cucina” e portava la spesa in ” salotto”.

Alla domanda della mamma, volutamente curiosa, ” Dov’è la tua casa?” Eli , allungando il braccio a indicare il salotto , rispondeva ” di là”.

La mamma, stuzzicandola, chiedeva” Ma dove di là? Per arrivarci c’è una strada da fare”.

Eli, con voce meravigliata e strasicura insisteva eloquentemente col bracco teso a indicare il salotto

”  Ma di là no!”

Colpita da folgorazione, ho capito che il mondo del sogno è reale, esiste se non fosse che, crescendo, noi innalziamo barriere creando un mondo ” ingessato” che segue solo leggi razionali.

Il nostro salotto non è , razionalmente, la casa di Eli, impossibile, non è reale né concepibile.

Eppure nel mondo immaginario di Eli, dove domina il pensiero creativo, ciò è vero, accade, il salotto è davvero la sua casa.

Per tutti i bambini è così.

Noi adulti prendiamo sottogamba la capacità creativa dei bimbi, caratteristica infantile su cui sorriderci sopra, bella ma preoccupante se persevera nel tempo man mano che la persona cresce.

Per quasi tutti noi  è vero solo ciò che si tocca, che si vede, che si sperimenta coi sensi.

Abbiamo dimenticato che il vero è anche ( e forse soprattutto) ciò che va oltre l’esperienza sensibile.

Da ” grandi” esaltiamo la nostra componente razionale a scapito di quella emotivo – immaginativa. Più ragioniamo secondo leggi scientifiche, matematiche, più ci integriamo con la società,

più si è ” maturi”, meglio riusciamo nel lavoro e nella vita.

Resta una ristretta cerchia di adulti cui è concesso il sogno, gli artisti, che ci sanno commuovere. A loro sì è concessa la possibilità di continuare a sognare, quasi un gesto bonario riservato a persone che non sanno crescere del tutto.

Invece…non lo sappiamo ma lungo il processo di crescita limitiamo sempre più il mondo delle possibilità mettendoci da soli  sbarre al pensiero, alla immaginazione, al sogno, alla ideazione, alla speranza di ” altro” possibibile.

Io voglio esser parte di questa ristretta cerchia di persone, privilegiate, che pur cresciute, conservano la potenza creativa della fantasia.

Mi sento molto fortunata!!! Ho mantenuto, e la ritengo preziosa, la potenzialità di avere sogni, di  crederci, di immaginare   che ” si può” oltre ogni razionale possibilità.

 

Pensiero creativo

Onda che tramuta

ciò che lambisce

Onda che crea

là dove si affaccia il vuoto

Onda che trasforma

l’onda che incontra.

Pensiero

Mano creatrice

Laser che oltrepassa l’esistente

Affonda nel Non – E’

E forma.

 

 

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