Azzurrissimo il cielo e senza vento, la temperatura perfino mite.
Camminavo volando quasi e alzavo gli occhi al cielo a godere di quell’azzurro, di quelle poche e sfilacciate nubi bianche in un primo pomeriggio d’inverno.
Ho bisogno di vedere finestre aperte sopra di me, di sapere che il cielo non è il mio confine, per quanto bello sia.
Che al di là del visibile c’è un altro mondo, a portata di mano anche se irraggiungibile ai nostri occhi.
Vivere nel tran tran quotidiano sapendo che la vita non si esaurisce né si consuma tra questi muri, su questa terra.
Basta poco per ridare leggerezza al passo, elasticità al corpo e all’anima: uscire e camminare su strade quasi vuote, nel freddo di un giorno di gennaio.
Non voglio nubi strette
intorno al capo
ma libero azzurro
per volare
anzi
sul mio capo
solo il tessuto leggero
di una tenda
che si scosta con un dito
per rivelare l’infinito
che mi abbraccia.