Non aspetto quest’anno
un magico bimbo dal cielo
tra canti
per popoli affranti
ormai stanchi e arrabbiati
sviati delusi
illusi
di avere sul palmo eliche fili di vita
petulanti posano
su fragile rena
che sgretola
sotto il peso del vuoto.
Io scavo quest’anno nel silenzio
tra lampi scagliati da voci tonanti
di cuori affranti.
Intravedo la luce.
Un debole umil-solubile strato
tra noi.