Se abbiamo acceso l’ interruttore del cuore riusciamo a localizzare il ” bello”, perché il cuore sa leggere in chiave di bellezza ciò che lo sguardo vede.
Il cervello registra messaggi, il cuore li interpreta. Bello o brutto sono categorie emotive, ancor prima che mentali.
La stessa realtà visiva a volte appare bella, altre no.
Dipende dal rapporto che ognuno ha con la vita in quel momento: i sensori orientati a cogliere il “ bello” possono essere accesi o spenti, allenati o atrofizzati.
Allora dove abita il bello?
Non è una qualità intrinseca alla così detta realtà oggettiva, così come non lo è il colore di un oggetto.
Siamo noi che, come pittori, trasformiamo “ il fuori di noi “ e “ il dentro di noi” a seconda della luce con cui li guardiamo. Siamo noi a “ creare” il bello.
Come fuori, così dentro e viceversa.
Il bello abita in noi.
Il bello siamo noi.