E chi l’avrebbe detto che promuovere una raccolta di libri usati per andare in aiuto ad una libreria avrebbe significato tanto? 12 novembre 2019: Venezia e tutto il litorale veneto è stretto da un abbraccio lento e violento, di acqua e di vento. 1,94 metri di acqua salmastra invadono calle e campielli, case, negozi, palazzi, rive, spiagge, fondamenta. Venezia conosce l’abbraccio del suo mare, conosce la dolcezza e la potenza della laguna su ci è stata fondata, con sapienza e pazienza, in secoli millenari. L’acqua: una difesa, una ricchezza, un’amica, con cui convivere in rispetto, intelligenza e delicatezza. Nel tempo si è smarrita, annacquata l’attenzione per la laguna. Prevalso il senso degli affari, e degli investimenti, gli interventi umani anziché andare verso la conservazione e ripristino di ambienti delicatissimi, sono stati invasivi. E’ successo in maniera esponenziale: l’acquagranda cui i Veneziani sono abituati, stavolta li ha colti di sorpresa. Le strategie da sempre attivate per salvare se stessi e le proprie cose, case dall’abbraccio distruttivo della marea, non sono bastate. Così, tra i tanti negozi messi in ginocchio, anche la Libreria Acqua Alta. Il suo nome è un programma, un saluto particolarissimo per la città e il luogo su cui sorge. Fu così che mi si è accesa una lampadina nel cuore. Amo i libri, mai e poi mai ne ho gettato uno, caso mai donato, dato a mani che di quelle righe sanno godere. Come tanti altri, ho promosso una raccolta libri usati: mai e poi mai avrei immaginato di raccoglierne così tanti, circa 1400 in 2 ore poco più. E tanti rifiutati per motivi di ordine pratico. Come avremmo potuto portare migliaia di libri da Bassano a Venezia? Come sempre accade, basta che qualcuno accenda il motore e si generano energie sconosciute e impensate. Una volta accolto i libri, con saggezza abbiamo preparato pacchi non troppo grandi da poter sollevare senza spaccarsi la schiena. Con cura, con amore, con gioia, sapendo di portarli tutti alla Libreria Acqua Alta. Trovato il furgone capiente, braccia forti, autista, siamo partiti per Venezia – Tronchetto. Tutto era organizzato per il 13 dicembre, tra l’altro festa di Santa Lucia, la Santa che porta i doni, e guarda caso, un mese dopo la grande alluvione. Il maltempo si è dato da fare per complicare le operazioni di carico, scarico, viaggio. Ma ormai il dado era tratto. Pioggia, bora, gelo non hanno raffreddato gli animi, anzi, hanno acceso lo spirito avventuriero che alberga in noi. Sul molo, come gabbiani intirizziti, abbiamo attesa la barca. Intanto calava il buio, pomeriggio inoltrato. Ed ecco finalmente, il natante avanzare tra le onde increspate dal vento. Barca scoperta, sotto la pioggia, che succederà a tutti quei libri raccolti con tanta cura? Quasi una beffa pareva: acqua sopra, acqua sotto, acqua d’attorno, e così tanti libri da portare a chi dall’acqua se li è visti rovinare! Ma… ce l’abbiamo fatta! Dopo il trasbordo del materiale, con la stessa barca siamo andate pure noi. In Canal Grande pochissimo traffico acqueo, sera d’inverno, di vento, acqua, silenzio. I palazzi illuminati gettavano luci d’oro sull’acqua color turchese creando una rete dorata e mutevole. Ricami attorno, sulle rive, ricami nell’acqua. Bellezza e silenzio, pareva d’essere dentro una storia di magia, di fiaba, mondo irreale. Tutto era dilatato: gioia, stupore, cuore. Dopo il Canal Grande, l’oscurità e il silenzio dei rii finché ecco, un rettangolo illuminato nel buio: l’ ingresso pittoresco di Acqua Alta. Davanti oscilla una gondola. Impossibile scendere. La barca si mette in moto per arrivare al vero punto di sbarco, alle fondamenta. A quel punto entriamo, bagnate e felici, in libreria: lunghi spazi ricolmi di libri, un giro veloce, facciamo conoscenza con la casa che accoglierà quanto abbiamo raccolto. I libri sono tutti sani salvi e… asciutti. Torneremo qui in un giorno di sole, nel magico mondo dei libri, con calma e asciutte, a odorare, assaporare, gustare questo mondo che sa di irreale. Mondo vero, invece, in Calle Lunga Santa Maria Formosa, 5176b, 30122 Venezia .

2 pensieri su “Acqua Alta

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