1 Settembre, il giorno del Creato

Traslocata infine nel mese di settembre, attraverso turbinose tempeste, downburst distruttivi, torridi giorni infiammati… agosto esagerato, in ogni suo attimo.

Ora aspiro la freschezza, pare serena, di un settembre sbucato quasi improvviso. Dimenticato perfino il calendario in mezzo a tante novità.

Dalla venuta del Coronavirus tutto ha mutato prospettiva, il passare dei giorni compreso. Le preoccupazioni, i progetti, i desideri, i problemi… tutto si è ammucchiato dentro il cuore e ogni tanto si ritrova il filo della “normalità”.

Tutto è saltato: ritmi, modalità di vita, di relazioni, scuola, lavoro, negozi, ospedali…. Tutto irraggiungibile, vivamo dentro gabbie mascherate, isolati, lontani persino nei momenti più tragici della malattia, della morte o in quelli meravigliosi di una nascita.

Inserito nelle persone il virus, questo sì letale, della paura, ci stiamo appiattendo tutti, verso il basso, decerebrando.

Io cerco e invoco la dolcezza di colori vivi e già smorzati, ammorbiditi come gli animi dopo la passione, il calore della famiglia, del ritorno a casa dopo i lavori fruttuosi… dove sono queste immagini dolci???

Ascolto qui in terrazzo l’aria frizzante della sera, con un cielo che mi guarda, chi dei due più curioso?, con occhi azzurri e grigi e neri, un cielo ammiccante, finge la tempesta e forse promette pace.

Mi gusto questi attimi di ricca gioiosa intimità, accarezzata giocosamente da gocce sparse di pioggia. Non resiste il cielo, ha in sé così tanto pianto… lo chiamiamo afa, umidità, invece è pianto.

Perché? E’ strano immaginare che anche il cielo, il mondo siano rattristati? Noi, intelligentoni, cerchiamo motivi scientifici per giustificare questi abbondanti e frequenti “fenomeni anomali” del clima. Non accettiamo di riconoscerli come risposte della Terra ai nostri comportamenti distruttivi.

Noi sì siamo demolitori del cielo, dell’acqua, della terra.

Ove posiamo il piede, lo sguardo si fa rapina, possedere è la smania nostra, uccidiamo l’anima delle persone con inaudita ferocia, come quella degli animali e anche di ciò che chiamiamo “mondo inanimato”.

Siamo davvero sicuri che sia un mondo senz’anima quello del cielo e della terra, dell’erba e delle rocce, del deserto e dei ghiacciai????

Invoco una pioggia purificatrice sulle nostre mani, sui nostri occhi, sui cuori, sulle menti, su di noi.

Dimmi cosa ne pensi, te ne sarei grata.

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