Salice che si flette
sul corso d’acqua,
chioma che racchiude
cuori e solitudini
forza che lega in abbracci forti
rami-esseri diversi
con ugual destino
salice che ritrova il suo vigore
appena può sfuggire
alle maligne mani
che vorrebbero inginocchiare
col ramo il midollo
spezzare la corteccia
che invece
si piega e tace
in apparenza immobile
forza in realtà
repressa
per espandersi
e ritrovare dritta il sole
far circolare la linfa
che pareva
ormai
nel silenzio stare.