Oggi ho cercato di dar luce al giardino.
Quanta edera!
Si intrufola
si abbarbica ovunque
tenace e subdola
striscia nascosta
sostituisce l’erba stessa
si avvinghia al tronco
soffoca come serpente.
Tutto perché il mio piede
non scende più sul prato a camminare
adocchiando le sue infide mani – tenaglie.
Così nel silenzio e nell’ombra l’edera si fortifica.
Mi fa pensare
al nostro Io profondo:
lasciato chiuso
in dimenticatoio
se non si dà aria a ciò che immagazzina
nel silenzio-buio
si creano tralci di edera aggrovigliata
complicano tutto
fanno marcire il buono
lasciano crescere erbe infestanti.
Il nostro essere è fatto per aprirsialla luce
lasciare entrare la vita.
Prati aperti illuminati
per crescere
fortificarsi.
Chiede di espandersi
come chioma d’ albero.
Alla luce
al vento
si alza
ondeggia
fiorisce e si fa bella.
La chioma cerca il cielo
guarda l’azzurro.